venerdì 16 settembre 2016

È vero. Tiri fuori energie che non sapevi di possedere nonostante le notti in allerta e i sogni troppo corti


È vero. Tiri fuori energie che non sapevi di possedere nonostante le notti in allerta e i sogni troppo corti. È vero. La tua vita cambia, quella sopra i fianchi e quella sotto gli occhi. Prima sei casa che accoglie, che avvolge, che nutre, che protegge. Poi diventi abbraccio, sponda, attracco rassicurante. È vero. C'è un prima e un dopo, una nuova io e un nuovo noi. E sì, il ventre si svuota, ma tu continui a custodirla anche fuori di te: mentre mangia, mentre dorme, mentre gioca, mentre scopre quel mondo che tu abiti da un po' e che a volte non ti piace. Anzi, spesso non ti piace. È vero. Cerchi di tenere a bada tutti i mostri, i tuoi e pure quelli degli altri. I tuoi occhi non vogliono guardare, le tue orecchie non vogliono ascoltare, il tuo cuore non vuole soffrire. Nove mesi, quaranta settimane, milleduecento giorni di distanza dall'orrore e dal dolore perché non vuoi essere mezzo, semmai complice della sua innocenza. È vero. Non potrai proteggerla per sempre, ma per sempre vorrai essere per lei casa che accoglie, che avvolge, che nutre.

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Un pizzico di me

Ho manie di piccolezza. Mi piacciono i sassi, le foglie, gli origami. Mi piacciono gli occhi che non mentono, le dita che sfogliano, i piedini che calciano. Mi piacciono le parole semplici e gli haiku complessi, le chiavi che aprono ma non serrano, i coriandoli che volano, le frittelle che ingrassano. Mi piacciono le gocce di rugiada e le bolle di sapone. Sì, mi piacciono le piccole, le piccole grandi cose.

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