venerdì 9 dicembre 2016

Biscotti con gocce di cioccolato

17:15:00
Sono una pessima, pessima blogger. Il mio narcisismo virtuale è stato sopraffatto da panni da piegare, piatti da lavare, giocattoli da raccogliere e turni da rispettare. Ebbene sì, sono tornata al lavoro, ma non quello vecchio tutto-mostre-e-distintivo: da oltre un mese servo ai tavoli di un ristorantino molto carino nel cuore di Catania. Di giorno sono mamma/casalinga, di sera cameriera/tuttofare. Tempo per cucinare? Vicino lo zero. Tempo per scrivere? Sotto lo zero. Tempo per me? Non pervenuto. 
In programma avevo comunque tanti bei post. Tra tutti il primo compleanno di Cecilia o meglio quello che avrei voluto organizzare (un bel picnic in pineta!) se la mia nanetta vegana non fosse stata investita dal raffreddore e se la raggiante Catania di carmenconsoliana memoria non fosse stata colpita da maltempo. Così, le candeline sono state spente in casa in una domenica trascorsa tra fiumi di lagrime e mocciolo della festeggiata versione koala. E io versione albero per la koala. Niente lanterne, niente bolle di sapone. Solo qualche palloncino e una bellissima torta di cake design rigorosamente vegan (come tutto il buffet d'altronde) e tanti amici costretti ad indossare occhialetti di carta vestiti a festa. Pazienza, il mio bellissimo cestino da picnic lo sfoggerò l'anno prossimo. Questa bella e buona ricetta, invece, la sfoggio subito subito!

ingredienti
250 gr di farina tipo 1
120 gr di zucchero di canna
80 ml di olio di oliva
60 ml di acqua
limone e bicarbonato
gocce di cioccolato fondente

difficoltà
facile

cottura
10 minuti

preparazione
60 minuti



In una ciotola versate la farina e lo zucchero. Mescolate bene e aggiungete l'olio, l'acqua e infine il limone e il bicarbonato (anche 8 gr di cremortartaro vanno benissimo). Impastate gli ingredienti e formate un panetto. Avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigo per circa un'ora. Lavoratelo poi con il mattarello e stendete la frolla. Utilizzate le formine che desiderate per ricavare i vostri biscotti. Decorate con le gocce e infornate per circa 10 minuti a 180 gradi.

sabato 26 novembre 2016

GENNAIO / la spesa di stagione: frutta e verdura

17:21:00

Il freddo pungente di gennaio ci ricorda di fare una bella iniezione di vitamine. Estratti di verdure e spremute di agrumi ci daranno una mano a rinforzare le nostre difese immunitarie che potrebbero essere messi alla prova da raffreddori e influenze varie. Anche questo mese la natura infatti ci porta in tavola frutta e verdura dai colori bellissimi e superlativi pure nella ricchezza di sostanze nutritive. Dai colori caldi dell'arancio e rosso degli agrumi al verde e giallo di mele, pere, kiwi e cavoli. Sfruttiamone al meglio tutte le proprietà alternandoli spesso nei nostri piatti. Quando andate al mercato, oltre a comprare ingredienti speciali per le vostre deliziose ricette, state facendo anche una scorpacciata di genuini e freschi toccasana: via quindi a sportine policrome e sgargianti di natura!


/ ERBE E AROMI / 


prezzemolo
rosmarino
salvia

/ VERDURA / 
aglio 
barbabietole
bietola da costa 
broccoli
broccolo romanesco
carciofi
cardi
carote
cavolfiori
cavolo cappuccio
cavolo verza
cavolini di Bruxelles
cicoria
cime di rapa
cipolle
finocchi
funghi
indivia
legumi secchi
lattuga
patate
porri
radicchio
rape
ravanelli
scalora
scalogno
sedano
sedano rapa
spinaci
tartufi
topinambur
valerianella
zucche

RICETTA DI STAGIONE
Zuppa di zucca e ceci

/ FRUTTA / 
arance
castagne
cedri
clementine
kiwi
limoni
mandarini
mele
pere
pompelmi

RICETTA DI STAGIONE
Insalata di arance, finocchi e melagrana



venerdì 25 novembre 2016

DICEMBRE / la spesa di stagione: frutta e verdura

12:00:00







Giallo, rosso, verde, arancione, viola, marrone. I colori di frutta e verdura incantano anche chi non ne fa molto uso. Peccato davvero non mangiarne perché la tavolozza della natura oltre a dipingere un incanto per gli occhi ci regala, oltre alla forma, anche molta, molta sostanza. Ogni colore infatti incarna specifici nutrienti e mescolarli il più possibile ci aiuterà a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.
Ma perché è fondamentale rispettare la stagionalità degli alimenti? Semplice: le piante che seguono il loro normale ciclo di vita presentano una quantità maggiore di nutrienti e principi attivi. Frutta e verdura di stagione non solo sono più gustose ed economiche, ma sono pure buone per il pianeta. Comprate pomodori o zucchine in inverno? MALE! Il loro costo ambientale è elevatissimo: per farli crescere secondo i consumi e non secondo natura servono grandi serre riscaldate e illuminate che richiedono molta energia, per non parlare del dispendio di acqua, pesticidi e fertilizzanti.
La natura sta per iniziare il suo periodo di riposo: è in arrivo dicembre! Per fortuna anche con il freddo l'orto non va in letargo ma ci dona una spesa buona naturalmente. Di seguito spunti per far felici le vostre sportine e per le vostre gole golose, invece, qualche ricetta di stagione.

/ ERBE E AROMI / 

coriandolo
finocchietto
rosmarino
salvia
santoreggia
timo

/ VERDURA / 
barbabietole
batata rossa e viola
bietola da costa 
broccoli
broccolo romanesco
carciofi
cardi
carote
cavolfiori
cavolo cappuccio
cavolo verza
cavolini di Bruxelles
cicoria
cime di rapa
cipolle
finocchi
indivia
legumi secchi
lattuga
patate
porri
radicchio
rape
ravanelli
scalora
scalogno
sedano
sedano rapa
spinaci
tartufi
topinambur
valerianella
zucche

/ FRUTTA / 
arance
bergamotto
cachi
castagne
clementine
kiwi
limoni
mandarini
mandorle
melagrana
mele
noci
nocciole
pere
pompelmi
uva

RICETTE DI STAGIONE

domenica 9 ottobre 2016

Polpette di lupini

13:58:00
Se dico lupini cosa vi torna in mente? A me diverse cose. L'estate, le feste patronali, gli ambulanti ai caselli autostradali, la mia città (a Roma, a proposito, li chiamiamo fusaglie), il naufragio della Provvidenza (la barca dei “Malavoglia” di Giovanni Verga) e, da ieri sera, anche queste favolose polpette. I lupini sono antichi legumi, conosciuti fin dai tempi degli Egizi e dei Maya, che riducono grassi e colesterolo, fanno bene al cuore, non contengono glutine e sono portatori sani di fibre e proteine. Aggiungeteli, se non l'avete già fatto, alla vostra lista della spesa e già che ci siete armatevi di pazienza perché ne dovrete sbucciare 250 grammi per questa ricetta. Eh sì, la felicità del palato si raggiunge lupino dopo lupino, fusaglia dopo fusaglia. E, soprattutto, polpetta dopo polpetta. 

ingredienti
500 gr di patate
250 gr di lupini
1 carota
1 zucchina
mezza cipolla
prezzemolo
pangrattato
sale e pepe
olio EVO

difficoltà
facile

cottura
10 minuti

Sbucciate i lupini e frullateli insieme alla cipolla, un pizzico di sale e pepe. Nel frattempo lessate le patate, la carota e la zucchina e dopo averle schiacciatele con una forchetta aggiungetele al composto di lupini che dovrà risultare abbastanza cremoso. Unite un filo di olio, un bel trito di prezzemolo, aggiustate di sale e pepe e mettete in frigo per circa 3 ore. Formate poi delle palline, passatele nel pangrattato e friggete, friggete, friggete!

mercoledì 28 settembre 2016

Biscotti alla cannella

12:37:00
Basta un cucchiaino di cannella e una grattugiata di scorza di limone per rendere speciale un pomeriggio di noia! Così ieri, mentre Cecilia dormiva, ho sfornato una leccarda profumata di biscotti aromatici tondi tondi. Riscaldate le mani, posizionate gli strumenti del mestiere, organizzate gli ingredienti che si parte con la preparazione!

ingredienti
250 gr di farina integrale
120 gr di zucchero di canna
100 ml di olio di girasole
100 ml di latte alla nocciola
1 cucchiaino di polvere lievitante
1 cucchiaino di cannella
1 limone

difficoltà
facile

cottura
30 minuti

preparazione
40 minuti

Setacciate in una ciotola la farina e il lievito. Aggiungete la cannella, lo zucchero, la scorza grattugiata del limone e mescolate bene. Versate i liquidi e iniziate a impastare prima con l'ausilio di una forchetta, poi passate alle mani. Appena il panetto sarà pronto avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigo per circa 45 minuti. Dopo averlo tirato fuori tamponatelo con uno scottex perché potrebbe risultare un po' “unto” e stendetelo con un mattarello. Con il coppa pasta ricavate circa 20 biscotti e fateli cuocere a 180 gradi per 20 minuti circa.

mercoledì 21 settembre 2016

Timo

11:49:00
L’uccellino Timo era un giardiniere in erba. Ma non un giardiniere qualsiasi. Era giardiniere di sorrisi. Mangiava molti gnocchi e indossava sempre camice a quadrettoni. Le sue piume erano blu come gli occhi del cielo e gialle come la pelle dei limoni. Gli amici lo prendevano in giro: la sua cresta appuntita lo faceva rassomigliare a un unicorno. Ma Timo non si offendeva affatto, anzi, questa similitudine lo lusingava parecchio. Quella notte avrebbe spiccato il volo per costruire il suo nido in città. Si era allenato molto per quel viaggio e le sue ali minute promettevano grandi cose. Portò con sé paure, desideri e un materno promemoria, “Ricordati che sei tuo”, che come un faro avrebbe illuminato quella e tante altre rotte. Quando le luci della metropoli smisero di essere piccole piccole, Timo iniziò la discesa. Il vento soffiava forte, fortissimo, ma il giovane pennuto spingeva più del vento. Un unicorno può tutto, pensava sorridendo. Improvvisò allora acrobazie aeree, volteggi da capogiro e maestose piroette. Si sentii leggero come non mai e i dubbi divennero lievi come nuvole di zucchero filato. Così, dolcemente, planò sul tetto di un palazzo, scrollò le penne e iniziò a scrutare il nuovo orizzonte. Sul suo becco si piantò però una smorfia di sgomento. Il giardiniere vide una geometria fredda e senza colore: niente alberi, niente fiori, niente frutti. Neanche una foglia da calpestare. Il cemento aveva pietrificato tutto, persino i sorrisi. Grigie erano le facce, grigie erano le case, grigie erano le piazze. Gli umani avevano smesso di coltivare la bellezza e nutrivano di morte la vita. La notte lo avvolse con un abbraccio e Timo si addormentò. Al suo risveglio la città era ancora più nuda, coi suoi sbagli e le sue fragilità che vestivano di inverno ogni cosa. Si rimboccò allora la camicia, fece un respiro profondo, chiuse e gli occhi e si mise in ascolto: da qualche parte, ne era certo, c'erano cuori che avevano bisogno di sorridere. Che volevano tornare a sorridere. Tic tic. Ecco il primo ticchettio. Era quello di Candy, una signora dai capelli bianchi e dalle rughe dolci, che da troppo tempo si sentiva sola. Tic tic. Ecco il secondo ticchettio. Era quello di Mario, uno scolaretto diligente con la passione per il pallone e un papà troppo indaffarato per giocare. Tic tic. Ecco il terzo ticchettio. Era quello di Marta, una poetessa senza versi e un taccuino bianco in cerca di inchiostro. Tic tic. Ecco il quarto, poi il quinto, il sesto, il settimo ticchettio. Timo li raggiunse tutti e a ciascuno consegnò dei semi speciali da interrare al centro e ai margini della città. Il sole si alternò alla pioggia, la pioggia al sole e in poco tempo i semi speciali divennero alberi, fiori e frutti e tutti tornarono a sorridere. Candy fece amicizia con Pina, una maestra in pensione dal pollice verde. Mario e il papà, diventati custodi delle aiuole del quartiere, si divertivano a innaffiarsi a vicenda. Marta aveva ripreso a scrivere. Quella bellezza condivisa le fece germogliare nuovi raccolti di parole. E il giardiniere di sorrisi? Timo non smise mai di mangiare gnocchi, di indossare camicie a quadrettoni e di volare fiero e coraggioso, come un unicorno. Più di un unicorno.

venerdì 16 settembre 2016

È vero. Tiri fuori energie che non sapevi di possedere nonostante le notti in allerta e i sogni troppo corti

13:21:00

È vero. Tiri fuori energie che non sapevi di possedere nonostante le notti in allerta e i sogni troppo corti. È vero. La tua vita cambia, quella sopra i fianchi e quella sotto gli occhi. Prima sei casa che accoglie, che avvolge, che nutre, che protegge. Poi diventi abbraccio, sponda, attracco rassicurante. È vero. C'è un prima e un dopo, una nuova io e un nuovo noi. E sì, il ventre si svuota, ma tu continui a custodirla anche fuori di te: mentre mangia, mentre dorme, mentre gioca, mentre scopre quel mondo che tu abiti da un po' e che a volte non ti piace. Anzi, spesso non ti piace. È vero. Cerchi di tenere a bada tutti i mostri, i tuoi e pure quelli degli altri. I tuoi occhi non vogliono guardare, le tue orecchie non vogliono ascoltare, il tuo cuore non vuole soffrire. Nove mesi, quaranta settimane, milleduecento giorni di distanza dall'orrore e dal dolore perché non vuoi essere mezzo, semmai complice della sua innocenza. È vero. Non potrai proteggerla per sempre, ma per sempre vorrai essere per lei casa che accoglie, che avvolge, che nutre.

mercoledì 14 settembre 2016

Salame dolce

11:51:00
L'ho sempre divorato con piacere. Il salame di cioccolato, noto anche come salame turco o vichingo, piace proprio a tutti. A grandi, piccini e pure a Nonna Papera che negli anni Settanta lo inserì nel suo manuale di ricette per bambini. Potevo non sperimentarne la ricetta vegana? Ovviamente l'ho fatto. Il primo test, ahimé, è stato un discreto flop: il mio salame è risultato troppo “cioccolatoso” e poco “biscottoso” (e la mia amica Giuliana ne sa qualcosa!). Così, ho ridotto il quantitativo di cacao e le mie manine sante, invece di accendere il minipimer, hanno direttamente frantumato i biscotti. È stato molto liberatorio, ma non quanto leccarsi le dita dopo aver amalgamato l'impasto. Sono sacrifici che la cucina impone e io, modestamente, non mi tiro mai indietro!

ingredienti
250 gr di biscotti vegetali
2 cucchiai di zucchero di canna
3 cucchiai di cacao amaro
3 cucchiai di mandorle tritate
½ bicchiere di bevanda alla soia

difficoltà
facile
 
cottura
senza cottura
 
preparazione
15 minuti 

Prendi una ciotola e rompi in maniera grossolana i biscotti. Aggiungi lo zucchero, il cacao, le mandorle e il latte di soia. Amalgama gli ingredienti e lavora l'impasto dandogli una forma abbozzata di rotolo. Riponilo su una pellicola e avvolgilo continuando a lavorarlo con le mani. Se non hai paura dell'effetto “cioccolatoso” puoi anche optare per la “panatura” finale nel cacao amaro. Metti infine il “salame” in frigo e gustalo il giorno dopo con un po' di marmellata.

lunedì 12 settembre 2016

Men save the bees!

11:44:00






La professoressa Gaetana Mazzeo, laureata presso la Facoltà di Agraria di Catania nel 1986, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Entomologia agraria nel 1993. Oggi è Professore Associato dell'Università degli Studi di Catana - Dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente. Ha tenuto numerosi insegnamenti, tra i quali "Apicoltura e produzioni apistiche" e "Tutela e ruolo funzionale della biodiversità animale". Attualmente è coinvolta in un progetto di ricerca (DATABEES), che studia la caratterizzazione morfometrica di Apis mellifera. Grazie al mio amico e suo collega Salvatore Bordonaro, ho potuto inoltrarle qualche domanda.

Le regine della biodiversità sono in pericolo. Può spiegarci perché l'impollinazione è così importante e quali sono esattamente le cause di questa moria? Quali sono le misure prese dall'Italia? 
L’impollinazione delle piante fanerogame angiosperme si realizza con lo spostamento del polline (gamete maschile) sull’organo femminile del fiore in modo che il polline possa raggiungere l’ovulo e fecondarlo, secondo il normale processo di riproduzione sessuale, per costituire un nuovo individuo che porterà in sé i caratteri genetici provenienti da entrambi i sessi. Le piante si riproducono anche per via asessuale (talee, margotte, stoloni, ecc.), ma in questo caso gli organismi che ne derivano hanno gli stessi geni della pianta da cui hanno avuto origine. La variabilità genetica, che invece si ottiene con la riproduzione sessuale, garantisce agli organismi viventi la possibilità di poter adattarsi alle mutevoli condizioni in cui le loro popolazioni vivono. Per questo motivo l’impollinazione rappresenta un momento importante e delicato nel ciclo vitale di tali organismi vegetali. I più efficienti impollinatori sono gli insetti e, tra questi, gli imenotteri apoidei (comprendono sia l’ape mellifera sia tutte quelle api definite “selvatiche” – wild bees –). Gli apoidei, grazie alle loro caratteristiche morfologiche e biologiche, sono in grado di visitare i fiori per prelevare nettare e polline da utilizzare per la loro alimentazione e quella delle loro larve, effettuando nel contempo l’impollinazione. Vivendo nell’ambiente e esplorandolo attivamente, essi sono particolarmente esposti all’inquinamento ambientale prodotto principalmente dalle attività umane (industriali, agricole, ecc.) che costituisce una delle tante cause della moria di api. Altre cause sono da ricercarsi nella degradazione dell’ambiente, nella riduzione e frammentazione delle aree naturali, nelle malattie che colpiscono tali insetti e tante altre ancora. Numerosi studi al riguardo sono stati condotti in tutto il mondo e riguardano sia l’ape mellifera sia gli apoidei selvatici.
In Italia da qualche tempo c’è una certa attenzione verso tale fenomeno e la salvaguardia dell’ambiente e delle api. Diverse misure sono state prese, come ad esempio, il divieto di usare i neonicotinoidi, utilizzati in agricoltura, proprio per proteggere le api. Bisogna, inoltre, aggiungere che l’immissione di pesticidi nel mercato prevede una serie di controlli molto stringenti che comprendono anche i test di tossicità sulle api. 

Amyisla Mc Combie

Solo in Europa, ben 4 mila varietà agricole dipendono dagli insetti impollinatori (bombi, mosche, farfalle). Quali sono le colture più a rischio?
Le colture a rischio possono essere quelle per cui l’impollinazione entomogama è esclusiva e non possono essere impollinate da altri agenti, ovvero, ma questo per fortuna è un caso meno frequente, quelle impollinate da una precisa specie di insetti che è l’unica ed esclusiva impollinatrice di quella specifica specie vegetale. 

L'agricoltura intensiva non è sostenibile per nessuno (animali, uomini, pianeta). L'Italia si sta muovendo verso un'agricoltura ecologica? La ricerca è supportata adeguatamente da finanziamenti pubblici?
L’Europa e l’Italia si stanno muovendo verso metodi di produzione più sostenibili dal punto di vista dell’ambiente e della salute. A seguito della DIRETTIVA 2009/128/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi, in Italia è stato emanato il PAN (Piano di azione nazionale) (Decreto 22/1/2014) che si propone di realizzare un uso sostenibile dei pesticidi riducendone i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente. Il PAN si propone tra l’altro, di: prevedere la difesa a basso apporto di prodotti fitosanitari delle colture agrarie, al fine di salvaguardare un alto livello di biodiversità e la protezione delle avversità biotiche delle piante, privilegiando le opportune tecniche agronomiche; prevedere un incremento delle superfici agrarie condotte con il metodo dell’agricoltura biologica.

martedì 6 settembre 2016

Una settimana da vegan

17:03:00
Mangiare vegan non è poi così complicato come molti pensano. La natura ci offre tantissimi ingredienti per realizzare portate semplici o elaborate. E, persino, a buon mercato. Un piatto di pasta e lenticchie – oltre ad essere un pasto completo – è più economico di una bistecca di maiale con contorno di patate o verdure. Ecco perché escludere alimenti di origine animale è conveniente sotto ogni punto di vista: per gli animali, per la salute personale, per quella del pianeta e per le proprie tasche. Risparmiare sofferenza, budget familiare, spese in medicinali, sperpero di acqua, dilapidazione di territori vi farà sentire ricchi e in armonia con voi stessi e con quello che vi circonda. Non fatevi spaventare dal tofu, dal seitan, dal tempeh. Non sono cibi obbligatori in un'alimentazione vegana variata. Ma nelle vostre cucine non dovranno mai mancare verdure di stagione, legumi, cereali integrali, frutta secca e fresca, olio extra vergine di oliva, erbe aromatiche. Lo sapevate che 1 solo grammo di timo (un cucchiaino) contiene 1,23 mg di ferro? Mediamente è il ferro contenuto in 100 gr di carne di pollo, maiale o vitello. Altro che proteine nobili!
Se provare una settimana 100% vegetale non vi spaventa, se siete aperti a nuove abitudini alimentari o se, semplicemente, cercate idee per la vostra spesa provate questi 7 menù. Sono genuini, casarecci, veloci, buoni di natura e con la natura. Io lo ripeto sempre: mangiare il pianeta non è di buon gusto! 
***
 LUNEDÌ

Colazione
Bevanda alla soia con caffè
Fette biscottate con crema di nocciola

Merenda
1 frutto di stagione

Pranzo
Maccheroni integrali con crema di ceci e zucchine
Tagliate finemente una cipolla bianca e uno spicchio d'aglio. Fateli rosolare in padella con un cucchiaio di olio evo e aggiungete le zucchine e i ceci (precedentemente ammollati e cotti). Aggiustate di sale e pepe e cuocete per qualche minuto. Frullate il composto con acqua di cottura della pasta. Fate addensare e condite i maccheroni.

Merenda
1 bicchiere di latte di mandorla

Cena
Vellutata di asparagi con noci
Tagliate a tocchetti gli asparagi, affettate i porri e le patate a cubetti. In una pentola scaldate l'olio evo, rosolate i porri e aggiungete gli asparagi e le patate. Aggiungete acqua, lenticchie rosse decorticate (precedentemente cotte) e fate cuocere per una ventina di minuti. Con un frullatore a immersione riducete il tutto in crema. Impiattate e aggiungete pepe, un filo di olio evo e gherigli di noci.
Pane integrale

***
MARTEDÌ

Colazione
Yogurt di soia al naturale con cereali integrali e frutta secca

Merenda
Macedonia di frutta mista con succo di limone

Pranzo
Peperoni ripieni con quinoa rossa, bianca e nera
Fate cuocere la quinoa e nel frattempo rosolate in una padella la zucchina lunga siciliana con una cipolla, olio evo e pomodori secchi tagliati a dadini. Aggiungete sale, pepe e una bella spremuta di limone. Nel frattempo pulite i peperoni e farciteli col composto. Infornate a 200 gradi per 30 minuti circa. Mangiate la vostra dose di frutta secca.

Merenda
1 frutto di stagione

Cena
Tofu strapazzato e carote saltate
Fate rosolate una cipolla con un po' di olio evo e aggiungete una ventina di pomodori datterini. Mentre il tutto cuoce sbriciolate il tofu direttamente in padella. Aggiungete qualche oliva nera, origano e sale a piacere, mescolate a fate cuocere per 10 minuti circa. Nel frattempo tagliate a rondelle le carote e saltatele in padella per 10 minuti con un po' di olio evo. Aggiungere un cucchiaio di timo secco e fate cuocere per altri 5 minuti.
Pane integrale



***
MERCOLEDÌ

Colazione
Bevanda alla soia con caffè
Biscotti alle mandorle
1 frutto di stagione

Merenda
1 frutto di stagione

Pranzo
Spaghetti di mais con zucchine, carote e panna di soia
Grattugiate una zucchina e una carota e fatele rosolare in padella con olio evo e una cipolla. Dopo qualche minuto aggiungere la panna di soia, curry e l'acqua di cottura degli spaghetti per addensare il composto. Condite la pasta e spolverate con granella di pistacchio.

Merenda
Yogurt di soia al naturale con frutta secca

Cena
Farinata di ceci con cipolle e piselli
Preparate una pastella con la farina di ceci (acqua, olio evo, sale e pepe nero) e lasciatela riposare circa 30 minuti. Saltate in una padella antiaderente con un po' di olio evo due piccole cipolle e i piselli (già pronti) e versate la pastella. Cuocete a fuoco lento entrambi i lati per 10 minuti.
Pane integrale


 GIOVEDÌ

Colazione
Bevanda alla soia con caffè
Fette biscottate con crema di nocciola

Merenda
1 frutto di stagione

Pranzo
Cous cous con verdure e edamame
Rosolate la cipolla con olio evo e curry. Aggiungete zucca, zucchine, carote e peperoni tagliati a dadini. Cuocete per 10 minuti circa e aggiungete gli edamane già cotti e il cous cous preparato con brodo vegetale. Mescolate e aggiustate di sale e pepe.

Merenda
Yogurt di soia al naturale con frutta secca

Cena
Pomodori ripieni con riso integrale e patate
Cuocete il riso integrale con brodo vegetale. Svuotate i pomodori e aggiungete l'interno al riso con qualche fetta di patata. Condite con olio evo, sale e pepe. Con un cucchiaio riempite i pomodori e infornate per 60 minuti circa a 200 gradi.
Hummus di ceci
Mettete in una padella antiaderente 3 cucchiai di olio, uno spicchio di aglio, una tazza di ceci cotti e lasciate insaporire per 3 minuti circa. Mettete il tutto in un mixer e unite anche due cucchiai di tahina, il succo di 2 limoni e due cucchiai di olio di oliva. Frullate fino a ottenere un composto omogeneo e cremoso. Cospargete l'hummus con prezzemolo tritato e peperoncino.

***

VENERDÌ

Colazione
Bevanda alla soia con caffè
Fette biscottate con marmellata
1 frutto di stagione

Merenda
1 bicchiere di latte di mandorla

Pranzo
Torta di miglio con zucca, zucchine, pomodoro e carote
Fate cuocere per 30 minuti due bicchieri di miglio decorticato in due bicchieri di brodo e zucca. Tagliate poi a dadini una zucchina e grattugiate una carota. Rosolatele in padella con un goccio d'acqua e cuocete per 10 minuti. Prendete un pomodoro, tagliatelo a dadi e aggiungetelo in una insalatiera con le altre verdure, il miglio, 50 gr di panna di soia, un cucchiaino di curcuma. Mescolate il tutto aggiustando di sale. Prendete una teglia o dei pirottini e riempiteli col composto. Infornate per 20/30 minuti a 200 gradi.
Fagioli cannellini con menta
Rosolate due cipolle in padella con un po' di olio evo mantenendola croccante il più possibile. Versate in un'insalatiera i fagioli cannellini, le cipolle, la menta fresca, il pepe e qualche goccia di limone.

Merenda
1 frutto di stagione

Cena
Insalata di rucola, mais, olive, patate e pomodori secchi
Crostini con crema di lenticchie rosse
Cuocete in brodo vegetale, per 15 minuti, circa 150 gr di lenticchie rosse decorticate. A fine cottura frullatele con un filo di olio evo, sale, pepe e succo di limone. Nel frattempo infornate qualche fetta di pane vecchio e fatelo tostare senza bruciarlo troppo. Spalmate la crema di lenticchie rosse sui crostini e condite con un filo d'olio evo.

 SABATO

Colazione
Yogurt di soia al naturale con cereali integrali
Frutta secca

Merenda
1 frutto di stagione

Pranzo
Farfalle al pesto di basilico con pomodorini e pistacchio
Nel mixer tritate abbondante basilico con olio, pinoli, mandorle e pomodorini, sale e pepe a piacimento. Condire le farfalle e condirle con il pesto ottenuto, qualche pomodorino e una spolverata di pistacchio.

Merenda
1 frutto di stagione

Cena
Torta salata con patate e peperoni
Prendete una teglia da forno circolare e disponete la pasta sfoglia vegetale (nel banco frigo dei supermercati ne trovate diverse). Ricopritela con uno strato di patate tagliate molto sottili per facilitare la cottura e poi spargete listarelle sottili di peperoni rossi, gialli e verdi, un pizzico qua e là di sale, pepe nero e olio evo a vostro piacimento. Infornate per 30 minuti circa a 180 gradi.
Burger di azuki verdi
Cuocete in brodo vegetale gli azuki e lessate le patate. Nel mixer trasferite i fagioli e frullateli con una dozzina di foglie di basilico, una carota e una zucchina precedentemente saltate in padella con un porro e due cucchiai di olio evo. Unire le patate schiacciate, pangrattato e regolate di sale e pepe. Con le mani o con l'aiuto di un coppapasta formare dei burgers e poi passateli nel pangrattato. Scaldate un filo d'olio in padella e cuocete i burgers per almeno 5 minuti. La crosticina è d'obbligo!

***

DOMENICA

Colazione
Bevanda alla soia con caffè
Fette biscottate con crema di mandorle

Merenda
1 frutto di stagione

Pranzo
Tris di riso, orzo e farro con piselli e panna di soia
In una padella rosolate una cipolla, una carota e i piselli già cotti. A fine cottura aggiungete un brick di panna di soia e aggiustate di pepe e sale mentre i cereali cuociono. Saltate il tris di riso, orzo e farro insieme ai piselli e alla panna.

Merenda
gelato vegetale con granella di frutta secca

Cena
Seitan panato e finocchi spadellati
Preparate una pastella con acqua, farina tipo O e un pizzico di sale. Prendete le fette di seitan, immergetele prima nella pastella e poi nel pangrattato aromatizzato con un po' di timo, salvia e altre spezie a vostro piacimento. Friggete in olio ben caldo o infornate se siete salutisti intransigenti! Nel frattempo tagliate le cipolle e i finocchi a fette sottili e cuoceteli in padella con un coperchio per 15 minuti circa insieme alle olive, i capperi, il sale e il pepe.
Pane integrale
***
 POSTILLA CON QUALCHE DRITTA
  • Il menù è da intendersi per un adulto. Le porzioni variano in base al fabbisogno nutrizionale. Lo consiglia anche Silvia Goggi, splendida mamma vegan e medico preparato, che mi ha aiutato a migliorare questa settimana alimentare. 
  • Non sottovalutate mai l'utilità della piramide vegana!
  • Acquistate, se possibile, bevande vegetali e yogurt addizionati di calcio, vitamine, ferro e bevete acque calciche.
  • Per assimilare al meglio il ferro contenuto nei vegetali ricordatevi di aggiungere sempre una fonte di vitamina C (succo di limone per condire o nell'acqua bevuta nel pasto). Questo piccolo accorgimento amplifica fino a 6 volte l'assorbimento di ferro!
  • I legumi (fonte proteica altissima con buone quantità di minerali, soprattutto ferro) con buccia devono essere lasciati in ammollo per almeno 12 ore. Se avete problemi di “gonfiore” cuoceteli con un foglia di alloro o ricorrete a quelli decorticati. 
  • Il nostro corpo non produce gli acidi grassi omega 3. Essendo “essenziali” per il corretto sviluppo del sistema nervoso devono essere introdotti attraverso l'alimentazione. In natura le fonti migliori sono noci, semi di lino, olio di lino e semi di chia. È importante consumarli a crudo e polverizzare i semi poco prima del condimento delle vostre pietanze.
  • Non dimenticate l'integratore di vitamina B12!
  • Non sempre ho tempo di ammollare, lessare, cucinare. A volte ricorro a legumi già cotti, a verdure surgelate, a paste sfoglie già pronte. Sono una vegana senza superpoteri, lo ammetto!
***

giovedì 1 settembre 2016

SETTEMBRE/ la spesa di stagione: frutta e verdura

11:30:00



Ciao settembre, mese dei rientri e della scuola, delle giornate più fresche e di quelle più corte, dell'autunno alle porte e delle spalle (quasi) all'estate! Sei fra i mesi dell'anno che preferisco, caldo ma non troppo, perfetto per viaggiare coi piedi e col gusto. Io sono già pronta a fare grandi, anzi, abbondanti scorpacciate di broccoli e cavolfiori, vellutate e crostate ai frutti di bosco. E voi?

/ ERBE E AROMI / 
basilico
maggiorana
peperoncino
prezzemolo
rosmarino
salvia

/ VERDURA / 
bietola
broccoli
broccolo romanesco
carote
cavolo verza
cavolo cappuccio
cavolfiore
cetrioli
cicoria
cime di rapa
cipolle
fagioli
fagiolini
fave
finocchi
frutta in guscio
funghi
indivia
lattuga
legumi secchi
melanzane
patate
peperoni
piselli
pomodori
porri
ravanelli
rucola
scalogno
sedano
sedano rapa
spinaci
taccole
zucca
zucchine

RICETTA DI STAGIONE
Sushi alle cime di rapa


/ FRUTTA / 
anguria
fichi
fichi d’India
frutti di bosco
limoni
melagrane
mele
meloni
pere
pesche
prugne
susine
uva

RICETTA DI STAGIONE
Torta di mele

mercoledì 10 agosto 2016

Arrestiamo l'ignoranza, acceleriamo la conoscenza

16:58:00

Ci sono vegani convinti che sia sufficiente non lavare accuratamente gli ortaggi per assumere la vitamina B12 e politici che ritengono la dieta vegetariana e vegana prive di elementi essenziali per lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti. L'ignoranza, purtroppo, viaggia su più binari e spesso si nutre di verità soggettive e preconcetti e non di dati scientifici e imparziali.
Oramai anche i muri lo sanno: vegetariani e vegani, sia grandi sia piccini, devono assumere tassativamente la vitamina B12 attraverso i vari integratori disponibili in commercio. Venire meno a questa abitudine significa mettere a repentaglio la propria salute e quella dei propri cari. Se non si è disposti a questo piccolo grande accorgimento meglio restare onnivori, limitando comunque il consumo di carne rossa e processata.
L'alimentazione vegana va bene a qualsiasi età – e non lo dico io ma i cervelli dell'American Dietetic Association, della Fondazione Umberto Veronesi, della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (solo per citarne alcuni) – purché sia opportunatamente pianificata e seguita da un esperto, almeno fino a quando non si prende dimestichezza con la piramide vegana. Informarsi solo su internet non basta. Così come non basta leggere i titoli dei giornali, spesso fuorvianti e sensazionalistici, per sentirsi informati. O, peggio ancora, tutelati da Proposte di Legge come quella presentata alla Camera dei Deputati, lo scorso 11 luglio, dall'onorevole Elvira Savino (FI). La PdL n°3972 solo nel titolo sembra rispettare l'Articolo 32 della nostra bellissima Costituzione. La sua richiesta di “Introduzione degli articoli 572-bis e 572-ter del codice penale, concernenti il reato di imposizione di una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita a un minore di anni sedici” non fa infatti riferimento a tutti i regimi alimentari squilibrati e incompleti, ma demonizza solamente quelli veg. I «seguaci» di queste «credenze», si legge nel testo integrale disponibile sul sito della Camera dei Deputati, somministrano ai minori «addirittura bevande ricavate dalla semplice bollitura di mandorle, credendo di poterli fare crescere egualmente senza procurare loro alcun danno». Oltre a citare i recenti casi di cronaca di bambini vegani malnutriti (che vegani non erano affatto), asserisce che i «medici nutrizionisti unanimemente [...] sconsigliano da sempre di far seguire queste diete ai bambini, agli adolescenti, alle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento». Non ci è dato sapere le fonti utilizzate dalla deputata azzurra per la redazione di questo documento (forse Lercio?), ma sicuramente sembra non aver maneggiato studi attendibili e approfondito notizie rivelatesi poi false perché smentite dai fatti.
Ben venga il carcere per quegli adulti che causano con la loro condotta irresponsabile malattie, lesioni personali e morte dei minori. Ben venga che tutti gli adulti – onnivori compresi – siano perseguiti penalmente se colpevoli di un'imposizione alimentare pericolosa per la vita dei propri figli. Ben venga anche questa Proposta di Legge perché potrebbe far compiere un audace e ulteriore passo in avanti al Governo e al Ministero della Salute facendogli prendere una cristallina presa di posizione sulla questione informando adeguatamente gli Italiani con campagne di sensibilizzazione, aggiornando pediatri, ginecologi, medici di famiglia, insegnanti. Basta perdersi in un bicchiere d'acqua, pardon, di latte di mandorla! È tempo di arrestare l'incompetenza, la disinformazione, i pregiudizi. È tempo di accelerare la conoscenza, la prevenzione, l'educazione. Partendo dai banchi di scuola e pure dalle poltrone della nostra classe dirigente. 
Non per smentire l'on. Savino (un po' sì, lo ammetto...) ho rivolto alcune domande al medico nutrizionista che segue l'alimentazione di Cecilia, la dottoressa Rosanna La Carrubba, una laurea in Medicina e Chirurgia, un paio di master in nutrizione e dietetica (anche vegetariana) e dirigente medico presso il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, nonché iscritta alla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana.

La prima volta che ci siamo incontrate per parlare dello svezzamento vegan di Cecilia lei mi ha chiesto se in gravidanza ho assunto, tramite integratore, la vitamina B12. Può spiegare perché è importante assumerla durante la gestazione e nel corso dell'allattamento al seno?
La vitamina B12, per chi è vegetariano/vegano deve essere assunta per tutta la vita, in quanto non presente nei prodotti di origine vegetale. La madre la trasmette al nascituro e quindi deve avere buone scorte.

L'integratore di omega-3 è necessario?
Nell’adulto non necessariamente, ma nella gestante, nella nutrice e nei bimbi piccoli sì.

Durante i nove mesi e nel corso dell'allattamento al seno quali sono gli alimenti che la mamma deve prediligere?
Tutti gli alimenti per una sana e corretta alimentazione, nelle quantità appropriate alla persona.

Lo svezzamento vegan è pericoloso per i bambini? Ci può fornire qualche dato e testo scientifico?
Assolutamente no. L’American Dietetic Association, il Food and Nutrition Board del National Research Council e il National Institute of Nutrition (Canada) considerano le diete vegetariane ben pianificate una valida alternativa in età pediatrica: “Le diete vegetariane correttamente pianificate forniscono alimenti in configurazione adeguata, ma senza eccessi di energia, proteine, grassi, minerali, vitamine, acqua e fibre. Esse soddisfano le esigenze di crescita e sviluppo del lattante o del bambino, sono appropriate per l'età e soddisfano qualunque altro fabbisogno particolare della salute nel singolo soggetto pediatrico”.

Cosa non deve mancare nel piatto di un bambino vegan? È vero che la carne è fondamentale per la crescita e il latte e derivati “rafforzano” le ossa?
Cereali e legumi, frutta e verdura sono per ogni tipo di alimentazione indispensabili. La carne contiene il ferro e il latte e derivati contendono calcio, entrambi contengono la vitamina B12. Nell'alimentazione vegan questi minerali vengono assunti da alimenti di provenienza vegetale e da cibi fortificati. La vitamina B12 deve essere assunta da integratori.

La dieta vegana “limita” l'altezza dei bambini vegan?
Dati in letteratura, si evince che (Messina, 2004; ADA, 2009):
• Il peso alla nascita dei figli di madri vegetariane è simile a quello dei figli di madri non-vegetariane, e rientra nella norma..
• Nel primo anno di vita, il tasso di crescita nei figli di madri vegetariane è normale ma, pur rientrando nella norma, risulta lievemente più basso: questo dipende dal fatto che le madri vegetariane allattano più a lungo al seno.
• Dopo il primo anno, la crescita dei bambini latto-ovo-vegetariani è simile a quella dei loro coetanei non-vegetariani. Alcuni studi suggeriscono che i bambini vegani tendano a essere un po’ più piccoli, ma comunque all’interno dei normali intervalli standard per peso e altezza.

Cosa rischiano i bambini senza un'adeguata alimentazione e senza integratori?
Ritardi di crescita gravi e danni al sistema nervoso irreversibili.

Consiglia analisi del sangue saltuari per valutare i livelli di vitamina B12 e D, folati e omocisteina?
È compito del pediatra valutare il caso e decidere di conseguenza.

Qualora Cecilia decidesse, in età adulta, di mangiare carne avrà problemi?
No, o al limite, gli stessi problemi degli onnivori.

Secondo lei perché la dieta vegana suscita tanta diffidenza?
Forse perché tutto ciò che si discosta dalla “normalità” viene visto con diffidenza. 

Per lavoro le capita di confrontarsi con genitori, vegan e onnivori, sulle questioni alimentari. Quali sono gli errori ricorrenti?
Gli errori, in eccesso o in difetto, li trovo un po’ in tutti gli stili alimentari: troppa carne e insaccati, poca verdura e frutta, negli onnivori; pochi legumi e verdura anche nei vegani e in alcuni un uso eccessivo di dolci; nei LOV spesso un consumo oltre le indicazioni di formaggi e uova.

lunedì 1 agosto 2016

BeeVegan: il gioco, la consapevolezza, il fare

12:16:00

Nebbia nella testa, gelo sulla lingua e calura sulle gote. Queste le condizioni climatiche che una timida cronica come me attraversa prima, dopo e durante un discorso in pubblico. Condizioni che imperversano con gli sconosciuti, infieriscono con i conoscenti, ma si mitigano con gli amici. In linea generale è sufficiente un assembramento di due persone per scatenare il mio personale, inevitabile, fastidioso, imbarazzante, emotivo cortocircuito atmosferico. Quando accade i concetti si dileguano, i ragionamenti si aggrovigliano e le parole si aggrappano alle dita, che a loro volta si arrampicano sugli specchi. E anche se non sempre scivolo nell'abisso nero dell'impasse verbale, l'oratoria resta il mio sport estremo a cui ogni tanto cedo con l'audacia degli scapestrati. Così come ho fatto qualche giorno fa rilasciando un'intervista a RadioVeg (vuoi ascoltarla? clicca qui per il podcast!). Mi sono lanciata senza paracadute e a cuore aperto ho parlato della mia scelta vegan, del blog, di Cecilia. A fine registrazione mi sono resa conto di aver tralasciato alcuni concetti, di non essere stata efficace con altri, di aver abolito l'esistenza dei sinonimi e dei contrari e forse pure dei congiuntivi. Nonostante le mancanze da clima incerto sono riuscita a spiegare, per la prima volta, la scelta del nome di questo blog. Dopo 20 post, 43.340 visualizzazioni di pagine e un'intervista credo sia doveroso spiegarlo anche qui, la mia casa, e attraverso la scrittura, l'unico mezzo di comunicazione che riesce a tenere a bada i miei rossori e le mie incertezze. Perché BeeVegan? Perché combina più elementi: il gioco, la consapevolezza e il fare. Il gioco. Quello delle parole, dei rimandi, dei sottotesti. Bee in inglese significa ape e la sua pronuncia (be) rimanda all'infinito di essere. Sono vegan, sono un'operaia della cultura, sono una piccola ape che diventa furibonda davanti all'orrore, agli sfruttamenti, all'avidità dell'uomo. La consapevolezza. Quella di essere di passaggio e di considerare il pianeta come un grande alveare in cui le azioni del singolo possono avere ripercussioni positive e negative nella vita del vicino e in quella del lontano, in quella del grande e del piccolo. E, pure, in quella del minuscolo: le api, se non ne foste informati, stanno scomparendo. Pesticidi e monoculture hanno intaccato il loro microcosmo e le ripercussioni sul macrocosmo possono diventare preoccupanti. 71 delle 100 colture più importanti a livello globale vengono impollinate dalle api. Un terzo del cibo prodotto al mondo dipende dall'impollinazione di questi insetti, animali tanto piccini eppure tanto strategici per gli ecosistemi, per l'economia, per l'agricoltura. Il fare. Quello che mi fa chiudere il rubinetto quando lavo i denti per non consumare acqua, che mi fa piantare timo e rosmarino sul balcone per nutrire le api, che mi spinge a mangiare pasta e ceci per tenere lontana la gallina dal brodo. È la politica dei piccoli grandi gesti, quei gesti che rendono il mondo, almeno per me, più dolce e meno pungente. Siate operosi. Siate connessi anche fuori dei social. Siate il miele che volete vedere nel mondo!

AGOSTO / la spesa di stagione: frutta e verdura

11:32:00


Anche questo mese la natura ci porta in tavola frutta e verdura dai colori bellissimi e superlativi pure nella ricchezza di sostanze nutritive. Sfruttiamone al meglio tutte le proprietà alternandoli spesso nei nostri piatti. Quando andate al mercato, oltre a comprare ingredienti speciali per le vostre deliziose ricette, state facendo anche una scorpacciata di genuini e freschi toccasana: via quindi a sportine policrome e sgargianti di natura!


/ ERBE E AROMI / 

acetosa
alloro
basilico
erba cipollina
finocchio selvatico
maggiorana
menta
origano
peperoncino
prezzemolo
rosmarino
salvia
timo

/ VERDURA / 
aglio
barbabietole
carote
cetrioli
fagiolini
lattuga
melanzane
patate novelle
peperoni
pomodori
ravanelli
rucola
zucchine

RICETTA DI STAGIONE
Barchette di zucchine con crema di anacardi



/ FRUTTA / 
albicocche
anguria
fichi
fichi d’india
lamponi
nespole
meloni
mirtilli
more
pere
pesche
ribes
susine
uva.

RICETTA DI STAGIONE
Cheesecake senza cottura con mirtilli




 

sabato 30 luglio 2016

Muffin ai mirtilli

12:06:00
Oramai è assodato: la farina integrale non mi vuole bene. È più nutriente e salutare delle farine raffinate, ma anche più capricciosa e imprevedibile, almeno con me. Due successi, un disastro, un disastro, due successi. Dopo il flop della torta per il compleanno del mio compagno mi sono rimessa ai fornelli e sono salita sul podio dei vincitori. Così per un paio di colazioni muffin soffici al gusto di mirtillo hanno accompagnato il mio latte di soia con caffè. Sapevate che questi frutti sono ricchi di vitamina A, B, C e E, rame, selenio, zinco e ferro? No? Ecco, ora lo sapete!

ingredienti
240 gr di farina integrale
120 gr di zucchero di canna
40 gr di fecola di patate
1 bustina di cremor tartaro
250 gr di yogurt di soia bianco
100 ml di olio di girasole
buccia grattugiata di un limone
150 gr di mirtilli

difficoltà
facile

cottura
35 minuti 

preparazione
10 minuti

In una ciotola versa la farina integrale, lo zucchero di canna, la fecola di patate, il lievito, lo yogurt, l'olio di girasole e la buccia grattugiata del limone. Mescola per bene gli ingredienti e se l'impasto risulta troppo liquido aggiungi latte di soia alla vaniglia. Nel composto versa i mirtilli e con un cucchiaio miscela tutto delicatamente. Ungi la teglia dei muffin e versa l'impasto fino a metà stampino. Inforna a 180 gradi per 35 minuti circa e ricordati la prova stecchino!

sabato 23 luglio 2016

La salute dei bimbi vegan (quelli veri) non fa notizia

17:30:00






Manuel, Gaia, Lorenzo, Marta, Alice, Gabriele, Sara. Nomi di fantasia che vogliono però raccontare una realtà autentica, lontana dagli stereotipi e dalla mistificazione dei fatti. Sono i nomi di bambini, quei bambini svezzati e cresciuti senza alimenti di origine animale. Bambini ben nutriti, seguiti da specialisti dell'alimentazione e da genitori attenti e responsabili. Bambini vegan che non fanno notizia perché di sana e robusta costituzione. Non importa se la scienza ha ampliamente confermato che quella vegan sia una dieta senza rischi e non un azzardo di uomini, donne e genitori sconsiderati. Non importa se i bambini vegan forse sono solo un numero ridotto in quella che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce «epidemia silente globale» e che certifica che l'Italia abbia uno dei più alti tassi di obesità infantile fra i paesi occidentali, secondo solo a quello degli Stati Uniti. Non importa se le famiglie vegan hanno un'impronta ecologica più bassa e amano gli animali senza distinzione alcuna e senza paradossi culturali. Non importa se è possibile richiedere un menù cruelty free nelle mense scolastiche senza presentazione del certificato medico, così come ha stabilito una nota dello scorso marzo del Ministero della Salute. Sì, perché il veganismo non è una patologia, mentre è patologica la disinformazione che colpisce gli italiani e alcuni media. A cosa o a chi giova questa visione distorta del veganismo? Molti interessi economici, senza dubbio, sono in gioco. Se i complottismi e le dietrologie non mi appartengono, mia amica è invece l'indignazione che cresce, cresce. Cresce a ogni titolo allarmista e poi smentito, a ogni informazione falsa e non verificata, a commenti superficiali sui social di utenti esperti di tutto e di niente. Ecco come mamma, come cittadina, come giornalista mi indigno, mi interrogo. E mi preoccupo. Della pericolosità della cultura del pregiudizio, delle opinioni che non poggiano su dati ma che partono dallo stomaco, dei danni che un giornalismo frettoloso e senza etica può provocare.
La forza dell'esempio, la positività delle esperienze, la testimonianza diretta come antidoto alle calunnie gratuite, alla condotta riprovevole di alcuni giornalisti, al pressapochismo nei social. Per questo ho scelto di aprire un blog e di raccontarvi di me, della mia bimba, della mia famiglia. Per gli stessi motivi ho chiesto ad alcune famiglie vegan di inviarmi scatti dei loro bambini. Bambini veramente vegan. Sani, belli, burrosi. Una piccola provocazione fotografica per provare come un'educazione alimentare diversa sia comunque possibile e praticabile. Per assicurare e rassicurare sulla crescita in salute di bambini come Manuel, Gaia, Lorenzo, Marta, Alice, Gabriele, Sara. Buone nuove che però non accalappiano click e non mettono in subbuglio lobby e sistemi commerciali. Ma ripeto, non importa.

lunedì 11 luglio 2016

Insalata di farro con carciofi, mais e olive nere

14:08:00

C'è stato un tempo in cui l'odore delle fettine panate si mescolava a quello della protezione solare. Quello delle giornate al mare con mia madre, i miei fratelli, la nonna, gli zii e i cugini. Tutto era fritto, tranne gli ombrelloni, i braccioli e gli asciugamani. Rinunciare al banchetto domenicale? Giammai. La manciata di ore trascorse sulla spiaggia di Ostia – il mare dei romani – era la trasposizione in bikini dei nostri grossi grassi pranzi familiari. Le borse frigo erano macigni. Dentro pasta fredda, lasagne, parmigiana, peperoni e pomodori ripieni, patate al forno, polpette, cotolette, fettine ai ferri, salumi, formaggi, pizza bianca, pizza rossa, olive nere, olive verdi, cocomero e melone. Non so come, ma riuscivamo persino a fare il bagno senza affondare. Col tempo (e forse grazie a qualche indigestione) le borse frigo sono mano mano diminuite. Less is better than more. Solo che less, a casa mia, significava meno di quello, ma più di questo: così valanghe di insalate di riso ci hanno travolto. Anzi stravolto. Uno tsunami in chicchi generato da un fraintendimento linguistico. Ma almeno più leggeri e meno unti tornavamo a casa, sazi solo di mare, risate e castelli di sabbia sul bagnasciuga.
A breve porteremo, per la prima volta, Cecilia al mare. Questa volta non ci saranno mia madre, i miei fratelli, mia nonna, gli zii e i cugini. E neanche l'insalata di riso. Ci saremo solo noi, forse Zenzero e una manciata di chicchi di farro. Ai vecchi ricordi ne aggiungerò dei nuovi aspettando un nuovo tempo. Quello che ci vedrà di nuovo insieme. Sotto il cielo di Ostia o di Catania. E, pensando alle assenze, ci faremo distrarre sul bagnasciuga dalle nuove piccole presenze.

ingredienti
320 gr di farro perlato
300 gr di carciofi a spicchi
150 gr di mais dolce
olive nere
olio extravergine di oliva
sale e peperoncino

difficoltà
facile

cottura
40 minuti

preparazione
40 minuti

Puoi preparare l'insalata di farro con tanti ingredienti diversi e in porzioni abbondanti perché il giorno dopo è ancora più buona. Per la mia ho utilizzato quello che offriva il frigo (mais e olive nere) e il freezer (carciofi). Sì, anche i vegani acquistano prodotti congelati! Per rendere questo pasto più completo e nutriente puoi aggiungere piselli e prezzemolo che col resto si sposano alla grande. Per iniziare fai cuocere per 40 minuti il farro in acqua salata (circa il doppio del suo volume) e togli dal fornello solo quando il liquido sarà completamente assorbito. Nel frattempo in una padella versa i carciofi ancora surgelati con due cucchiai di acqua e falli cuocere, con coperchio, per 10 minuti circa. Quando saranno ben rosolati aggiungi sale, aglio e peperoncino in polvere. Una volta raffreddati puoi aggiungerli al farro, al mais e alle olive. Buon appetito!

mercoledì 6 luglio 2016

Lo svezzamento di Cecilia dagli 8 ai 10 mesi

16:39:00
Mia figlia è un vulcano: rotola, si ribalta, fa il ponte, si mette seduta da sola, prova ad andare a carponi e ride, ride, ride. Ha un faccino vispo e due guanciotte simpatiche che non riesco a smettere di guardare. Sono Cecilia dipendente, lo ammetto. Ma anche lei ha un debole, quello per la mamma: piagnucola se sparisco dall'orizzonte e si dimena dalla felicità appena riaffioro. Quando la mammite diventa acuta do voce alla mia ugola scordata: per le sue orecchie sono la migliore performer del mondo, anzi, dell'Universo. Se intono poi “Singapore” dei Nuovi Angeli (non è una hit di primo pelo, lo so, ma la memoria è importante!) la ipnotizzo all'istante e il lamento si disperde fra le sue risate. Insieme e con poco ci divertiamo molto e, anche il pranzo – l'unico pasto sapido della giornata, così come indicato dalla pediatra – è un momento piacevole: il piatto, dopo 5 minuti e 1.000 sorrisi a sei denti, è vuoto, pulito, luccicante. Sì, Cecilia è una buongustaia e la crescita da manuale ne dà la conferma: quindici giorni fa, a 8 mesi ancora da compiere, pesava 8 kg e 390 gr e la lunghezza toccava circa 68 cm. È tonda, soffice e bianca come un marshmallow.
 
Cosa le diamo da mangiare ora? Più o meno gli stessi alimenti, con qualche nuova aggiunta e maggiori quantità. La sua giornata alimentare è così organizzata:
 
ore 07:30/08:00 colazione
ml 210 di latte di riso formulato con un biscotto
 
ore 12:00/12:30 pranzo
brodo vegetale
pastine, creme o farine di cereali con legumi (in alternativa tofu cagliato con il calcio o yogurt di soia senza zucchero) e verdure di stagione
frutta secca polverizzata
olio d'oliva e olio di semi di lino a freddo
10 gocce di succo di limone
integratori di vitamine (tra cui la B12 e la D) e di omega-3 da fonte algale
 
ore 16:00/16:30 merenda
frutta di stagione o yogurt addizionato con il calcio
 
ore 20:00/20:30 cena
ml 210 di latte di riso formulato con un biscotto
 
Presto inseriremo nella pappa anche le germe di grano e le creme di frutta secca e semi oleaginosi. Il picco di dermatite atopica che ha colpito Cecilia intorno al settimo mese, purtroppo, ha rallentato i nostri programmi. Abbiamo dovuto appurare che non fosse di origine alimentare, togliendo e poi aggiungendo gli alimenti che già avevamo introdotto, per poi ripartire con le varie aggiunte.
 
Questa è la ricetta preferita di Cecilia: fili d'angelo con tofu e zucchina.
Dopo aver schiacciato con una forchetta 20 gr di tofu cagliato con il calcio lo aggiungo in 220 ml di brodo (preparato con acqua calcica e una carota, una patata, una zucchina e 6 fagiolini). Quando inizia a bollire aggiungo 2 cucchiai abbondanti di fili d'angelo e faccio cuocere per 4 minuti. Nel piatto, nel frattempo, schiaccio anche un cucchiaino di zucchina (quella del brodo). La copro con la pastina, aggiungo 2 cucchiaini di mandorle polverizzate, un cucchiaino di olio evo e 10 gocce di limone. Quando la pappa è tiepida è la volta del cucchiaino di olio di semi di lino e, poi, con un paio di bocconi le do l'integratore da fonte algale (il calore, ricordo, ne distrugge l'apporto di grassi omega-3) e le vitamine.

Un pizzico di me

Ho manie di piccolezza. Mi piacciono i sassi, le foglie, gli origami. Mi piacciono gli occhi che non mentono, le dita che sfogliano, i piedini che calciano. Mi piacciono le parole semplici e gli haiku complessi, le chiavi che aprono ma non serrano, i coriandoli che volano, le frittelle che ingrassano. Mi piacciono le gocce di rugiada e le bolle di sapone. Sì, mi piacciono le piccole, le piccole grandi cose.

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