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sabato 14 novembre 2020

Gentile Amico

16:24:00


Per la Giornata della Gentilezza avrei voluto proporvi due albi illustrati che ho amato fin dalla prima lettura: “Lupo e Orsa”, scritto e illustrato da Daniel Salmieri per la casa editrice Il Castoro e “Cappuccino e Cappuccetto” con testo di Fulvia Degl'Innocenti e illustrazioni di Sonia Saba per Terra Nuova Edizioni. Avrei voluto, dicevo, ma l'orologio del tempo ha spostato le lancette della scrittura ad oggi, in questo sabato qualunque, un sabato italiano dalle temperature garbate e dalle mascherine distratte.

Il lupo e l'orsa di Salmieri appartengono alla poesia del bosco e ai piccoli miracoli della natura che li avvolge. Sono entrambi a passeggio in una nottata dal bianco scintillante. Vengono da parti opposte, non condividono la stessa tana e lo stesso destino, ma entrambi si fiutano da lontano. Si scorgono e si riconoscono nelle differenze sotto un bellissimo cielo che rilascia fiocchi di neve. Il libro racconta questo incontro da due angolature, da due musi distinti, da due giovani creature fatte per stare bene al freddo e al gelo. E in questo faccia a faccia dal naso lucido e nero il ghiaccio della diffidenza, della difensiva e dell'attacco si frantuma all'istante. Il cammino di Orsa e Lupo non è più solitario, le orme sono parallele, gli odori e le sensazioni condivise. Una civetta assiste al miracolo dell'amicizia che può tutto e che resiste alle varie stagioni della vita. Dopo il letargo i paesaggi non saranno più gli stessi, il bianco lascerà spazio a nuovi colori, il verde risveglierà il bosco e i suoi abitanti. Ma l'incanto dell'amicizia si rinnoverà ancora, lì dove tutto è nato, fra la saggezza degli alberi e la geografia dei cuori.






Cappuccino e Cappuccetto” è invece un libro che si capovolge letteralmente. La storia del cappuccetto rosso più famoso del mondo viene riscritta, mentre le meraviglie del bosco restano le stesse. È qui che tutto cambia, è qui che il pregiudizio e la retorica della paura prendono un altro verso. Ai suoi margini vivono due “cuccioli”, entrambi hanno un dolce da consegnare alla nonna, entrambi sono stati allertati sui pericoli e sulle insidie del tragitto. A metà strada, lontani dall'estremo nord e dall'estremo sud del bosco, Cappuccetto e Cappuccino, curiosi di tutto e di tutti, si abbandoneranno alla scoperta e al gioco. Così, il lupacchiotto dal pelo color caffellatte e la bambina dalla mantellina sgargiante, finiranno per perdersi. Nel mezzo della foresta però non vi è traccia né di lupi cattivi, né di cacciatori crudeli. I due, come Orsa e Lupo, si ritroveranno nel valore dell'amicizia e insieme faranno strada.

Collegamenti utili

www.editriceilcastoro.it/libri/lupo-e-orsa-2/

www.terranuovalibri.it/libro/dettaglio/fulvia-deglinnocenti/cappuccino-e-cappuccetto



lunedì 5 marzo 2018

L'ABC delle coscienze

14:00:00

Per anni mi sono occupata di arti visive e ne ho affidato il racconto alla parola scritta. Non ho mai vissuto l'Arte come un bene economico, ma le ho sempre dato un grande, grandissimo, valore. Romantico e passionale per lo più. Di lotta e di confronto/scontro/conforto per lo meno. Perché quando un'opera attraversa la tua epidermide può guarirti o incalzare le tue debolezze, può interrogare i tuoi sensi di colpa, può rispondere a delle urgenze, può esorcizzare le bruttezze del mondo, può anticiparne i tempi o decodificarne degli altri (dentro di te o fuori di te), può spingerti alla riflessione, alla critica, al superamento, al miglioramento o all'annullamento. L'Arte è potente in tutte le sue forme e con tutti i suoi mezzi. Sono Gina Pane, Lucio Dalla, Erri De Luca, Andrea Pazienza, Sorrentino. Sono Caravaggio, i Pearl Jam, Gillo Dorfles, Mozart, Bjork. Sono Alda Merini, Zaha Hadid, Bufalino, Gianni Rodari. Sono Pina Bauch, Frida Khalo, Joseph Beuys, Stanley Kubrick, Charlie Chaplin, gli Afterhours. Sono i fotografi di reportage che ci restituiscono i drammi delle guerre e la bellezza della pace. Sono gli illustratori per i libri d'infanzia e l'infanzia persa dagli illustratori satirici. Sono gli autori dalle penne felici in giornate infelici. Sono i versi sgangherati di poeti ancora più sgangherati. Sono le mani degli scultori, i piedi delle etoile, il sangue dei perfomer. Ma sono anche chi cerca di rendere questo pianeta, un pianeta migliore. Sono gli ambientalisti che lottano contro il cemento e piantano alberi, sono i volontari con l'obbligo personale di umanità, sono gli antispecisti che lottano contro gli allevamenti intensivi e piantano semi. E sono chi crede nel pensiero che diventa azione e nell'azione che genera pensiero. Ognuno col proprio stile, ognuno con la propria cifra, ognuno con la propria sensibilità può condurre alla conoscenza e/o alla costruzione di nuovi orizzonti etici e culturali. Io, nella vita e per questo blog, ho scelto l'ironia per affrontare il negativo e il positivo per raccontare il suo polo opposto. Forse per questo ho amato da subito la “con/figur/azione” dell'Abbecedario degli Animali, un libro che nasce da una ricerca di Dottorato in Sociologia della Comunicazione e Scienze dello Spettacolo di Alessandro Fiori, e che con il contributo prezioso di Safarà Editore e dell'associazione animalista Essere Animali, coniuga perfettamente la potenza evocativa dell'immagine alla verità oggettiva di dati e comportamenti. Un bel progetto editoriale che, dalla A alla Z, accompagna il lettore senza supponenza e giudizio alcuno, all'interno di un alfabeto di pratiche di sofferenza a cui gli animali sono sottoposti. Il linguaggio semplice e diretto delle illustrazioni a sinistra, si riflette nell'essenzialità e nella brevità dei testi a destra: tutto vola basso, pure la palette colore, ma senza scardinare qualità e contenuto. Perché questo ABC non sbraita, non urla il dolore acquisito durante le centinaia di investigazioni e scoperte degli attivisti. Come tutti gli ABC parte dall'inizio, dalla verità sostanziale dei fatti, e ci invita a ricordare quello che a volte dimentichiamo, la nostra coscienza.

Abbecedario degli animali
A cura di Alessandro Fiori
Illustratori (Chiara Blumer, Eugenia Ciamitarro, Giovanni Frasconi, Alessandra Omboni, Nadia Pillon, Davide Bart. Salvemini, Rosita Uricchio) 
Safarà Editore

  

mercoledì 25 maggio 2016

Mi presento!

11:56:00
Il mio passato trasuda grasso animale: pizza bianca con mortadella, salsicce coi broccoletti, lasagne al ragù, parmigiano con una spolverata di pasta. Una piccola Sora Lella in salsa orientale. Poi l’illuminazione antispecista: nel 2010, con un colpo di ciglia, convinco il mio compagno ad adottare un cane, un piccolo meticcio nero che decido di chiamare Zenzero. Da subito le nostre abitudini alimentari vengono sovvertite da una semplice constatazione: non esistono animali di serie A o di serie B. Una consapevolezza che ci porta ad acquistare solo prodotti di origine vegetale nel rispetto della vita di tutte le specie. Diventiamo quindi vegani, convinti ma non fanatici e, soprattutto, felici che la nostra scelta abbia risvolti positivi sulle persone, sull'ambiente e sulla nostra salute.
Il mio presente profuma di curry e tempo libero fra un pannolino «petaloso» e l’altro: da qualche mese sono mamma a tempo indeterminato e da qualche anno giornalista in panchina con la passione per la cucina.
Il mio futuro è un post ancora da scrivere, un racconto da inventare, una ricetta da preparare, un’informazione da condividere, una fanciulla da guidare.
Bee Vegan è il mio passato, il mio presente e il mio futuro.

Ah, dimenticavo, mi chiamo Vanessa.
Bentrovati!

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Dal 31 dicembre 2020 faccio ZZZ anche su YouTube. 
Questo è il mio canale: beevegan una famiglia col gusto per la natura

Un pizzico di me

Ho manie di piccolezza. Mi piacciono i sassi, le foglie, gli origami. Mi piacciono gli occhi che non mentono, le dita che sfogliano, i piedini che calciano. Mi piacciono le parole semplici e gli haiku complessi, le chiavi che aprono ma non serrano, i coriandoli che volano, le frittelle che ingrassano. Mi piacciono le gocce di rugiada e le bolle di sapone. Sì, mi piacciono le piccole, le piccole grandi cose.

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