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venerdì 7 aprile 2017

L'amore a tutto tondo

13:55:00
Se hai 39.6 di febbre e sei una mamma, rassegnati. Nonostante tu tossisca peggio di una ciminiera di Priolo nell'ora di punta, nonostante il tuo naso sia talmente ostruito che persino l'Anatra WC abbia deciso di gettare le penne in segno di sconforto, nonostante i tuoi capelli sembrino delle liane rasta, nonostante tu faccia finta di non conoscere la Montessori mentre storpi senza voce le sigle di Rai Yo Yo, nonostante il padre sia vivo e vegeto e goda di ottima salute, sì, mamma, rassegnati. Tua figlia vorrà stare con te, sempre con te, solo con te, sopra di te, tutta intorno a te. Sì, rassegnati, a questo amore a tutto tondo perché quella del triangolo come forma perfetta è solo una leggenda metropolitana. Così, almeno, diceva l'unicorno mentre mi passava l'ultimo antibiotico.

venerdì 17 febbraio 2017

Che suono fa la felicità?

13:10:00


























Che suono fa la felicità? Quello dei suoi occhi quando stringono le ciglia per fare la «faccia brutta» più bella del mondo. Quello delle sue dita quando spalmano per finta la crema della mamma. Quello delle sue labbra quando mi accendono il viso con un bacio. Quello dei suoi piedini quando esultano i successi delle nuove scalate. Quello del mio cuore quando buca il cielo ogni volta che, al grido di «mamma-mamma-mamma», abbandona i giochi per correre ad abbracciarmi.

sabato 23 luglio 2016

La salute dei bimbi vegan (quelli veri) non fa notizia

17:30:00






Manuel, Gaia, Lorenzo, Marta, Alice, Gabriele, Sara. Nomi di fantasia che vogliono però raccontare una realtà autentica, lontana dagli stereotipi e dalla mistificazione dei fatti. Sono i nomi di bambini, quei bambini svezzati e cresciuti senza alimenti di origine animale. Bambini ben nutriti, seguiti da specialisti dell'alimentazione e da genitori attenti e responsabili. Bambini vegan che non fanno notizia perché di sana e robusta costituzione. Non importa se la scienza ha ampliamente confermato che quella vegan sia una dieta senza rischi e non un azzardo di uomini, donne e genitori sconsiderati. Non importa se i bambini vegan forse sono solo un numero ridotto in quella che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce «epidemia silente globale» e che certifica che l'Italia abbia uno dei più alti tassi di obesità infantile fra i paesi occidentali, secondo solo a quello degli Stati Uniti. Non importa se le famiglie vegan hanno un'impronta ecologica più bassa e amano gli animali senza distinzione alcuna e senza paradossi culturali. Non importa se è possibile richiedere un menù cruelty free nelle mense scolastiche senza presentazione del certificato medico, così come ha stabilito una nota dello scorso marzo del Ministero della Salute. Sì, perché il veganismo non è una patologia, mentre è patologica la disinformazione che colpisce gli italiani e alcuni media. A cosa o a chi giova questa visione distorta del veganismo? Molti interessi economici, senza dubbio, sono in gioco. Se i complottismi e le dietrologie non mi appartengono, mia amica è invece l'indignazione che cresce, cresce. Cresce a ogni titolo allarmista e poi smentito, a ogni informazione falsa e non verificata, a commenti superficiali sui social di utenti esperti di tutto e di niente. Ecco come mamma, come cittadina, come giornalista mi indigno, mi interrogo. E mi preoccupo. Della pericolosità della cultura del pregiudizio, delle opinioni che non poggiano su dati ma che partono dallo stomaco, dei danni che un giornalismo frettoloso e senza etica può provocare.
La forza dell'esempio, la positività delle esperienze, la testimonianza diretta come antidoto alle calunnie gratuite, alla condotta riprovevole di alcuni giornalisti, al pressapochismo nei social. Per questo ho scelto di aprire un blog e di raccontarvi di me, della mia bimba, della mia famiglia. Per gli stessi motivi ho chiesto ad alcune famiglie vegan di inviarmi scatti dei loro bambini. Bambini veramente vegan. Sani, belli, burrosi. Una piccola provocazione fotografica per provare come un'educazione alimentare diversa sia comunque possibile e praticabile. Per assicurare e rassicurare sulla crescita in salute di bambini come Manuel, Gaia, Lorenzo, Marta, Alice, Gabriele, Sara. Buone nuove che però non accalappiano click e non mettono in subbuglio lobby e sistemi commerciali. Ma ripeto, non importa.

mercoledì 6 luglio 2016

Lo svezzamento di Cecilia dagli 8 ai 10 mesi

16:39:00
Mia figlia è un vulcano: rotola, si ribalta, fa il ponte, si mette seduta da sola, prova ad andare a carponi e ride, ride, ride. Ha un faccino vispo e due guanciotte simpatiche che non riesco a smettere di guardare. Sono Cecilia dipendente, lo ammetto. Ma anche lei ha un debole, quello per la mamma: piagnucola se sparisco dall'orizzonte e si dimena dalla felicità appena riaffioro. Quando la mammite diventa acuta do voce alla mia ugola scordata: per le sue orecchie sono la migliore performer del mondo, anzi, dell'Universo. Se intono poi “Singapore” dei Nuovi Angeli (non è una hit di primo pelo, lo so, ma la memoria è importante!) la ipnotizzo all'istante e il lamento si disperde fra le sue risate. Insieme e con poco ci divertiamo molto e, anche il pranzo – l'unico pasto sapido della giornata, così come indicato dalla pediatra – è un momento piacevole: il piatto, dopo 5 minuti e 1.000 sorrisi a sei denti, è vuoto, pulito, luccicante. Sì, Cecilia è una buongustaia e la crescita da manuale ne dà la conferma: quindici giorni fa, a 8 mesi ancora da compiere, pesava 8 kg e 390 gr e la lunghezza toccava circa 68 cm. È tonda, soffice e bianca come un marshmallow.
 
Cosa le diamo da mangiare ora? Più o meno gli stessi alimenti, con qualche nuova aggiunta e maggiori quantità. La sua giornata alimentare è così organizzata:
 
ore 07:30/08:00 colazione
ml 210 di latte di riso formulato con un biscotto
 
ore 12:00/12:30 pranzo
brodo vegetale
pastine, creme o farine di cereali con legumi (in alternativa tofu cagliato con il calcio o yogurt di soia senza zucchero) e verdure di stagione
frutta secca polverizzata
olio d'oliva e olio di semi di lino a freddo
10 gocce di succo di limone
integratori di vitamine (tra cui la B12 e la D) e di omega-3 da fonte algale
 
ore 16:00/16:30 merenda
frutta di stagione o yogurt addizionato con il calcio
 
ore 20:00/20:30 cena
ml 210 di latte di riso formulato con un biscotto
 
Presto inseriremo nella pappa anche le germe di grano e le creme di frutta secca e semi oleaginosi. Il picco di dermatite atopica che ha colpito Cecilia intorno al settimo mese, purtroppo, ha rallentato i nostri programmi. Abbiamo dovuto appurare che non fosse di origine alimentare, togliendo e poi aggiungendo gli alimenti che già avevamo introdotto, per poi ripartire con le varie aggiunte.
 
Questa è la ricetta preferita di Cecilia: fili d'angelo con tofu e zucchina.
Dopo aver schiacciato con una forchetta 20 gr di tofu cagliato con il calcio lo aggiungo in 220 ml di brodo (preparato con acqua calcica e una carota, una patata, una zucchina e 6 fagiolini). Quando inizia a bollire aggiungo 2 cucchiai abbondanti di fili d'angelo e faccio cuocere per 4 minuti. Nel piatto, nel frattempo, schiaccio anche un cucchiaino di zucchina (quella del brodo). La copro con la pastina, aggiungo 2 cucchiaini di mandorle polverizzate, un cucchiaino di olio evo e 10 gocce di limone. Quando la pappa è tiepida è la volta del cucchiaino di olio di semi di lino e, poi, con un paio di bocconi le do l'integratore da fonte algale (il calore, ricordo, ne distrugge l'apporto di grassi omega-3) e le vitamine.

giovedì 23 giugno 2016

Lo svezzamento di Cecilia dai 6 agli 8 mesi

16:10:00
Lo svezzamento è un momento cruciale sia per i bambini, sia per i genitori alle prime armi. Cecilia, nostra fortuna, ha preso subito confidenza col cucchiaino e mangia senza problemi. Un po' di riserve le ha solo con la frutta: predilige la pera, purtroppo non grattata, ma quella del vasetto.
Di seguito vi riporto i consigli dietetici che la nostra nutrizionista – un medico altamente formato dell'ASP di Catania, la dottoressa Rosanna La Carrubba – ci ha fornito per i primi due mesi di svezzamento. Queste indicazioni, di volta in volta, sono state adattate seguendo quelle della pediatra e le preferenze di gusto della bambina. Io cerco di variare il più possibile gli alimenti, di acquistarli biologici e di stagione, di non darle tutti i giorni il glutine e di alternare i legumi col tofu.
Perché ci siamo affidati a un professionista dell'alimentazione? Perché per nostra figlia vogliamo il meglio e il meglio significa anche calibrare il suo menù in base alle esigenze nutrizionali del momento, evitando il fai da te e l'improvvisazione. Nella nostra scala di valori la sua salute e il suo benessere sono sempre al primo posto: il resto segue, la segue e si modula. Mai il contrario. Per questo vi consiglio, a prescindere dal tipo di alimentazione che state seguendo e/o che farete seguire, di cercare un nutrizionista preparato. Al bando i tuttologi: limitiamoci a comportarci come genitori responsabili.
 
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Colazione, merenda, sera e notte
Latte materno a richiesta o 200-250 ml di latte vegetale formulato a base di riso o soia (o quantitativo prescritto dal pediatra).
La frutta nei quantitativi e nei tempi indicati dal pediatra deve essere ben matura e possibilmente biologica. È importante che l'assunzione della frutta avvenga almeno mezzora prima del pasto latteo e 2 ore dopo.
 
Pranzo e cena
Brodo vegetale senza fibra 200 ml o latte vegetale di cereali fortificato (es. mandorla non dolcificato).
Cereali raffinati includendo anche quinoa, amaranto e grano saraceno in farina (possibilmente forticate con Ferro, altrimenti prevedere un'integrazione), creme o pastina gr 20 o più come prescritto dal pediatra
Olio e.v.o. 5-10 gr
Olio di semi di lino 5 g a freddo
Legumi secchi decorticati o passati a setaccio 10 gr (oppure freschi passati 25 g) oppure in fiocchi; il tofu cagliato con il calcio può essere dato verso il 7° mese schiacciato bene nella pappa; anche lo yogurt di soia 50 gr potrà essere inserito al posto di un pasto di legumi o successivamente nella merenda con aggiunta di frutta o frutta secca in purea.
Limone succo fresco 10 gocce.
 
Progressivamente introdurre fino a 10 gr al giorno di creme di sesamo, mandorle, girasole, zucca, nocciole, etc. Germe di grano in fiocchi un cucchiaino.
 
Utilizzare esclusivamente acque calciche anche per la cottura delle pappe.
 
Si raccomanda l'assunzione giornaliera di 2-3 gtt di vitamina B12 da 0 a 12 mesi. Nei mesi invernali si consiglia un integratore di vitamina D (3 mcg al dì).
Integratore di omega 3 da fonte algale fino al compimento del 3 anno di età.
 
È importante inserire un cibo nuovo ogni 3-5 giorni per testare un'eventuale reazione avversa da parte del bambino.
 
I cibi in grassetto si ritengono essere indispensabili per lo svezzamento del bambino vegano.
 
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Come è composto un pasto di Cecilia? Ecco una pappa di esempio:
In un litro di acqua calcica (es. Sangemini) faccio cuocere per circa un'ora una carota, una patata e una zucchina, rigorosamente biologiche. Tolgo le fibre, filtro con un passino e uso 220 ml di brodo per far cuocere 20 gr di stelline al farro con 10 gr di lenticchie rosse decorticate, precedentemente ammollate per 12 ore e poi lessate e frullate. Cotta la pasta aggiungo 2 cucchiaini di mandorle polverizzate, un cucchiaino di olio evo e 10 gocce di limone. Quando la pappa è tiepida aggiungo anche un cucchiaino di olio di semi di lino e l'integratore da fonte algale (il calore ne distrugge l'apporto di grassi omega-3).
Niente integratore di vitamina B12, invece, perché già presente nel mix di vitamine che la pediatra fa assumere, quotidianamente, alla bambina.

Cecilia goes vegan

12:27:00
«Ci sono giorni più giorni di altri. Il 12 febbraio 2015 ho scoperto che presto saresti arrivata. Il 12 marzo ho visto e ascoltato il tuo cuore. Il 5 luglio ho ricevuto il tuo primo calcio. Il 22 ottobre sei nata. Dopo un anno, tra un pizzicotto e l'altro, continuo ancora a ridere con le nuvole».

Il 12 febbraio scrissi questo post sul mio profilo Facebook. Dodici mesi prima un bip modificò radicalmente le nostre vite. Eravamo seduti sul letto quel giorno, fra le mani lo smartphone e un'eccitazione piena di speranza. Poi la posta elettronica tuona l'arrivo della mail coi risultati: il cuore mi esce dal petto e si incontra con quello di Alessandro. Eravamo due metà pulsanti, sudaticce e confuse, talmente confuse da non capire che il valore delle beta era altissimo. Invece ero incinta, incintissima e già avevo fame per due. Di pasta e polpette, soprattutto. Ma non erano voglie le mie, ma un'ansia mista ad adrenalina che mi spingeva verso i carboidrati e i grassi. Così, dopo neanche due mesi di gestazione, ho accumulato 6 kg di morbidezza. A parte il peso in eccesso, le caviglie grosse, l'insonnia, l'Herpes Zoster, una dermatite pruriginosa... ho avuto una bellissima gravidanza!

Nell'arco dei nove mesi ho letto e approfondito le tematiche legate all'alimentazione vegetale per i bambini: cinquant'anni di letteratura scientifica hanno dimostrato che il menù “etico” è consigliabile, per i suoi risvolti salutistici, a qualsiasi età. Per questo è stato naturale farlo adottare anche alla nostra bambina. Una decisione che non poteva non suscitare perplessità, sia in famiglia, sia fuori. «Imponete a vostra figlia le vostre scelte!», ci siamo sentiti ripetere spesso. Ma se ci pensate bene, mettendo da parte pregiudizi e luoghi comuni, anche chi estende la dieta mediterranea ai propri figli, impone un regime, una scelta, una preferenza. E pure una tradizione, certo. A volte si tramandano meccanicamente usi e costumi familiari, sociali, culturali senza rifletterci troppo, senza mettere nulla in dubbio, accettando in automatico valori, consuetudini, pratiche che magari con il tempo non ci rappresentano affatto. Ma non possiamo sottrarci ad essere noi stessi e per farlo dobbiamo allenarci a diventare, giorno dopo giorno, scelta dopo scelta, la persona che vorremmo, anzi che vogliamo essere. Insomma: occorre sovvertire gli schemi per non subire le certezze di altri, un esercizio di libertà che ci auguriamo metta in atto anche la nostra Cecilia.

Pochi giorni prima della nascita della bambina, in qualità di futuro “genitore vegan”, sono stata intervistata da Giorgia Lodato per il Quotidiano di Sicilia. Clicca qui l'articolo

Un pizzico di me

Ho manie di piccolezza. Mi piacciono i sassi, le foglie, gli origami. Mi piacciono gli occhi che non mentono, le dita che sfogliano, i piedini che calciano. Mi piacciono le parole semplici e gli haiku complessi, le chiavi che aprono ma non serrano, i coriandoli che volano, le frittelle che ingrassano. Mi piacciono le gocce di rugiada e le bolle di sapone. Sì, mi piacciono le piccole, le piccole grandi cose.

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