mercoledì 11 novembre 2020

Pasticcio di verdure esistenziali

Vi capitano mai quei momenti in cui vi sentite un pasticcio goffo e incompreso? Vi siete mai trovati a camminare in questa vita più smarriti del solito senza punti cardinali d'appoggio? È come sentirsi un mare infranto, colmo di tutto e di niente, senza onde e sirenette che vi facevano sognare. In questi mesi sono naufragata, ho perso la rotta. Mi sono rotta. Non so dare un nome a questo viaggio negli abissi. La luce era ed è troppo fioca per leggerne le lettere, le sillabe, la grammatica.

Nuotare senza pezzi di te non è facile. A tratti galleggi, a tratti bevi, a tratti soffochi. E quando riemergi inizi a tenere il conto di queste bracciate contro la gravità che ti afferrano sott'acqua ciclicamente, che ti inondano e ti tolgono il respiro. Mi manco. Mi manca la Vanessa che andava a scuola, il candore degli occhi che non sanno, le piccole mani che seminano fiducia. Mi manca un mondo che non ho mai conosciuto, dal cuore straniero come il mio.

Il silenzio mi appartiene tanto quanto il caos. Ho i capelli in disordine, i pensieri pure. Eppure non emetto suono. Sono un'orchestra stonata per un pubblico di sordi. Parlo tanto quanto so nuotare, poco e male, svogliata e senza stile. Preferisco tacere, preferisco annegare. Come una bambola di ceramica caduta dalla mani di un bambino in una pozza di fango do i numeri quanti sono i cocci e divento pure materia per i matematici. Vorrei essere un'espressione semplice ma sono un parto travagliato. Mi spingo in superficie ma poi sprofondo. Così mi ritrovo ancora sporca, bagnata. Esausta.

Bracciata dopo bracciata, spinta dopo spinta ritrovo la bussola. Con la colla rimetto in ordine e fischietto una nuova sinfonia. Il mio cuore straniero canta e sogna nuovamente fanciulle pinnate. Con un colpo di coda intavolo allora il mio pasticcio esistenziale di verdure, brutto sì, ma così buono a darsi nuove possibilità di approdo, di ripartenze, di rinascite. Di perdono.


ingredienti

1 sfoglia salata pronta

5 patate medie

4 cucchiai di olio d'oliva

1 cipolla media

2 spicchi d'aglio

2 gambi di sedano

175 g di mais

150 g di broccoli

2 carote

75 g di funghi

1 tazza di ceci

20 g di prezzemolo fresco

1 cucchiaino di timo essiccato

1 cucchiaino di rosmarino essiccato

1 rametto di rosmarino fresco

1 rametto di timo fresco

sale e pepe a piacere

2 cucchiai di farina

480 ml di brodo vegetale

15 g di lievito alimentare

2 cucchiai di latte di soia


procedimento

Ho cotto le patate in acqua bollente per 10-15 minuti e preriscaldato il forno a 180° C. Dopo aver testato che le patate fossero morbide le ho scolate, divise in due ciotole per poi schiacciarne metà con la forchetta, il resto è stato tagliato in cubetti. Dopo aver rosolato cipolla e aglio in 2 cucchiai di olio d'oliva ho aggiunto e mescolato il sedano, il mais, i broccoli, la carota, i funghi, i ceci, il prezzemolo, il timo e il rosmarino essiccato e fresco, sale e pepe. Le verdure hanno cucinato a fuoco medio per circa 15 minuti (non dovranno essere tenere troppo tenere a fine cottura). Prima di cospargere la farina sulle verdure ho rimosso i rametti di rosmarino e timo. Ho poi aggiunto metà del brodo e il lievito alimentare. Dopo una bella mescolata ho versato il brodo rimanente e cucinato per circa 2 minuti continuando a rimestare. Ho poi incorporato le patate schiacciate e quelle in cubetti. Ho messo tutto il composto in una pirofila da 23 cm. In una piccola ciotola ho aggiunto 2 cucchiai di olio d'oliva e 2 cucchiai di latte di soia per poi spennellare i bordi della pirofila.  Ho coperto il pasticcio con una sfoglia già pronta, l'ho spennellato con l'olio e il latte e infornato per 45 minuti.

8 commenti:

  1. Bentornata ❤️

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    1. Sono ritornata in me stessa, ma sui social solo col contagocce. 😊

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  2. Bentornata! Ti pensavo! ��

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  3. Mi son chiesta ma Vanessa? Bentornata (Io ancora mi cerco)

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    1. Graziella La Spina ci cerchiamo tutti. Qualcuno scava di più, qualcuno di meno. Qualcuno si perde, qualcuno si ritrova. Forse il viaggio dentro se stessi è il vero senso della vita.

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  4. Bentornata, sentivo la mancanza delle tue parole e delle tue ricette d'amore

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    1. Loredana Fulco a me mancano anche i bei momenti che abbiamo passato insieme. Sono passati circa 15 anni da quando ci siamo viste l'ultima volta. Sapere di essere ancora in un angolo del tuo cuoricino mi fa stare bene. <3

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Un pizzico di me

Ho manie di piccolezza. Mi piacciono i sassi, le foglie, gli origami. Mi piacciono gli occhi che non mentono, le dita che sfogliano, i piedini che calciano. Mi piacciono le parole semplici e gli haiku complessi, le chiavi che aprono ma non serrano, i coriandoli che volano, le frittelle che ingrassano. Mi piacciono le gocce di rugiada e le bolle di sapone. Sì, mi piacciono le piccole, le piccole grandi cose.

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