giovedì 8 febbraio 2018

Toulouse-Lautrec, Cecilia e le passioni sanguigne

Sono una donna in carriera. Le settimane mi rincorrono e mi ricordano che sì, Cecilia, sta crescendo e che no, non sempre ce la faccio. A volte arranco, a volte urlo, a volte chiudo un occhio per dimenticare mentre l'altro mi ricorda di restare vigile. Sempre un passo indietro, ma mai distante come una chioccia garbata che lascia agire in autonomia la sua piccola biondina in cerca di autodeterminazione. E fra un passo e l'altro misuro le nuove distanze, quelle che intercorrono fra i vecchi traguardi e quelli nuovi, successi comuni, ordinari e naturali raggiunti da altri bimbi nei secoli e nei secoli ma che per te sono unici, speciali, straordinari soltanto perché realizzati dalla tua di bimba: il primo giorno di nido, il “deciucciamento”, le prime frasi con soggetto, predicato verbale e complemento oggetto, la prima febbre che una febbre così non si era mai vista. Con questa nuova grammatica familiare affronto le mie giornate ticchettio: sveglia presto per l'asilo e resta sveglia che stasera lavori! Di carriera come donna e si spera di successo come mamma tento ogni tanto di lavorare sulle mie passioni, l'arte fra tutte, che come la scrittura dà un senso alla vita che a volte un senso non ne ha. Dei libri che leggo e delle mostre che visito ne parlo alla mia piccola biondina. Così ieri le ho raccontato la storia di un giovane bohémienne, piccolo piccolo, un metro e cinquanta di vizi e virtù, un nobile con la bua nelle ossa, Toulouse-Lautrec, che viveva di notte e produceva di giorno opere che hanno raccontato la vita di una città francese, Parigi, che durante la Bella Époque era ancora più lumière, ancora più luminosa e sgargiante e colorata come i vestiti delle ballerine del Moulin Rouge. Ma Henri non era solo festaiolo. Se con il buio le ore diventavano minuscole, di giorno si facevano giganti perché Henri lavorava sodo: stampava, dipingeva, disegnava. Era malato, piccola biondina, ma soprattutto di vita. Quella vita che a volte ti fa correre, altre camminare, altre ancora inciampare. E, se ci impegniamo, perfino rialzare per poi correre di nuovo. Perché gli appuntamenti dell'agenda della vita possono essere complicati ma anche piacevoli. Perché le giornate ticchettio possono ripetersi e farti arrancare, urlare, chiudere gli occhi. Ma se nelle tue vene, scorrerà il sangue blu delle passioni, sarai regina e all'altezza della tua vita. E se qualcosa andrà storto, tu ridi ridi e balla il can can!

Toulouse-Lautrec. La Ville lumière
Catania - Palazzo della Cultura
7 febbraio 2018 - 3 giugno 2018
www.mostratoulouselautrec.com


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Un pizzico di me

Ho manie di piccolezza. Mi piacciono i sassi, le foglie, gli origami. Mi piacciono gli occhi che non mentono, le dita che sfogliano, i piedini che calciano. Mi piacciono le parole semplici e gli haiku complessi, le chiavi che aprono ma non serrano, i coriandoli che volano, le frittelle che ingrassano. Mi piacciono le gocce di rugiada e le bolle di sapone. Sì, mi piacciono le piccole, le piccole grandi cose.

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